Quante volte abbiamo sentito dire “depurati per stare meglio”? L’idea di “ripulirsi dalle tossine” è molto attraente. E infatti, il mercato dei depurativi naturali per il fegato è ricco di promesse e slogan. Ma cosa c’è di vero? E soprattutto: ha senso assumere fitoterapici senza conoscere davvero lo stato del nostro fegato?
In questo articolo cerchiamo di spostare il focus dal “sentirsi sporchi dentro” ai dati oggettivi, per capire quando e perché ha senso sostenere la funzionalità epatica.
🧠 Il mito della depurazione: perché piace così tanto?
L’uso dei prodotti depurativi è spesso intuitivo, non misurabile. “Fanno bene”, si dice. E questo basta per spingerci ad assumerli, soprattutto dopo periodi di eccessi, stanchezza o alimentazione sregolata.
Ma il nostro corpo — e in particolare il fegato — non ha bisogno di essere ripulito con interventi esterni “a sentimento”. È un organo straordinariamente efficiente, progettato proprio per neutralizzare ed eliminare le molecole tossiche o di scarto.
Il punto è: funziona sempre bene? Non sempre. E in quei casi, l’aiuto fitoterapico può diventare uno strumento razionale, se basato su analisi concrete.
🔬 Transaminasi: la bussola per orientarsi
Per capire se il nostro fegato ha bisogno di un aiuto, possiamo guardare a tre enzimi chiave, facilmente rilevabili con un esame del sangue:
- AST (Aspartato Aminotransferasi)
- ALT (Alanina Aminotransferasi)
- GGT (Gamma-glutamil transferasi)
Questi valori riflettono la funzionalità epatica e indicano se il fegato è sotto stress, anche in assenza di sintomi evidenti.
🏃♂️ Quando le transaminasi si alterano?
- Se hai fatto attività fisica intensa nelle 48 ore precedenti al prelievo, è normale trovare le AST elevate con ALT nella norma. Non allarmarti: è solo un effetto dell’esercizio.
- Se AST e ALT sono molto elevate, è essenziale rivolgersi subito al medico.
- Se i valori sono moderatamente elevati (35–50 U/L), anche se “nei limiti” di laboratorio, potrebbero già indicare un sovraccarico epatico.
➡️ Target ottimale consigliato: mantenere AST e ALT < 25 U/L, anche in assenza di patologie.
🍷 Focus sulle GGT
Le GGT ci parlano soprattutto di stress metabolico e ossidativo del fegato. Valori elevati possono indicare:
- Consumo abituale di alcol
- Farmaci
- Fumo
- Alimentazione ricca di grassi e zuccheri
- Disfunzioni metaboliche (come la steatosi epatica)
📌 Il valore ottimale delle GGT è < 30 U/L. Superarlo può significare che il fegato non sta più producendo in modo efficace glutatione, il nostro antiossidante principale.
🌿 Quando (e come) usare i fitoterapici depurativi
A questo punto, ha senso chiedersi: quando un depurativo è utile davvero?
👉 Quando i valori AST / ALT / GGT sono alterati, anche lievemente, e abbiamo uno stile di vita che può aver sovraccaricato il fegato. In questi casi, ha senso intervenire con un sostegno mirato.
✅ I fitoterapici più utili:
- Carciofo: stimola la produzione di bile e supporta la digestione dei grassi
- Silimarina (Cardo mariano): protegge le cellule epatiche e ne promuove la rigenerazione
- Curcuma: antiossidante e coleretico
- Tarassaco: utile per il drenaggio biliare e renale
🔁 Glutatione? Meglio il precursore
Non è utile (né efficace) integrare direttamente glutatione, perché è una molecola instabile. Piuttosto, si può usare la N-Acetilcisteina (NAC), che il nostro corpo utilizza per sintetizzare glutatione endogeno in modo più efficiente.
🎯 Conclusione: dalla “depurazione generica” alla prevenzione mirata
Non c’è nulla di sbagliato nel voler sentirsi meglio. Ma il benessere passa dalla consapevolezza, e il fegato ci parla chiaro attraverso i suoi enzimi.
👉 Se stai pensando di iniziare un trattamento depurativo, parti da un semplice esame del sangue: AST, ALT, GGT.
Con questi dati, il farmacista può consigliarti il fitoterapico giusto per te, in modo personalizzato e scientificamente fondato.